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L’Europa apra un canale umanitario

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Il Consiglio europeo si incontra giovedì 23 aprile per discutere quali azioni immediate stati membri e Unione europea devono intraprendere per fare fronte alla continua ecatombe nel Mediterraneo.

Una cosa deve essere chiara: non si può affrontare questa crisi umanitaria dichiarando guerra ai migranti. Continuare a militarizzare le frontiere europee e affondare le navi usate per trasportare i migranti dalla Libia all’Europa del sud è una proposta mostruosa. Non significa altro che bloccare in Libia – nel mezzo di una conflitto e dinnanzi a un muro d’acqua presidiato da navi da guerra europee – centinaia di migliaia di esseri umani in fuga dalla guerra, e con un diritto internazionale a cercare rifugio.

Le continue morti nel Mediterraneo sono una crisi per la quale l’Europa ha una forte responsabilità. L’implosione della Siria deve molto alle politiche fallimentari dell’occidente che hanno portato guerra e miseria nel Medio Oriente. Lo stesso vale per la crescita dei conflitti religiosi in diverse parti d’Africa. La guerra civile in Libia è stata scatenata dall’avventurismo britannico e francese, ed ora un altro intervento militare nel Paese viene discusso per fermare i flussi migratori.

Bisogna contrastare la militarizzazione della migrazione. L’Unione europea è stata costruita per prevenire la guerra, in un momento storico in cui erano gli europei stessi a cercare rifugio. E’ il momento per l’Unione europea di essere all’altezza delle proprie responsabilità. E’ il momento per l’Unione europea di aprire un corridoio umanitario e offrire protezione sul suo territorio a quanti fuggono dalla guerra.

Questo potrebbe significare accogliere un numero di rifugiati che potrebbe arrivare al milione. Ma mentre gli stati europei gridano all’emergenza, in tanti Paesi in via di sviluppo i numeri sono ben altri. Libano, Giordania e Turchia hanno accolto 2.2 milioni di rifugiati in fuga dalla Siria. Uganda, Etiopia, Sudan e Kenya hanno ricevuto mezzo milione di rifugiati dal Sud-Sudan. L’Unione europea – una delle aree più ricche del mondo con una popolazione pari a 500 milioni, o due volte tutte i Paesi di cui sopra messi assieme – ha ricevuto 216.300 richieste di asilo nel 2014.

E’ il momento per l’Europa di guardare in faccia la realtà e di recuperare dignità e umanità. Prima che sia troppo tardi per restare umani.