Garantito l'accesso ai CIE in Italia

Nel corso degli ultimi mesi Alternative Euroee, nel contesto del coordinamento LasciateCIEntrare, ha partecipato ad una campagna per richiedere il diritto di accesso ai CIE e ai CARA in tutti Europa. 

Lo scorso 22 ottobre, assieme a organizzazioni da tutta Europa riunite a Parigi per un forum transnazionale organizzato da Alternative Europee e Migreurop, abbiamo pubblicato un appello per il diritto della società civile ad entrare nei campi di detenzione, preludio per una campagna europea sul tema. 

Siamo molto felici dunque di annunciare che il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri ha firmato una direttiva che revoca la circolare dell'ex ministro Roberto Maroni e consente ai giornalisti l'accesso ai centri per migranti.

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana, uno dei promotori della campagna LasciateCIEntrare, commenta: “E’ un’ottima notizia la decisione del ministro Cancellieri di aprire di nuovo ai giornalisti le porte dei Cie. Finalmente viene ripristinato il nostro diritto-dovere di raccontare ciò che avviene in queste strutture. E’ una decisione che giova anche alla credibilità delle istituzioni italiane preposte all’accoglienza degli immigrati, perché il blocco disposto ad aprile dall’allora ministro Maroni autorizza da mesi il sospetto che all’interno di Cie e Cara vengano praticati trattamenti lesivi dei diritti umani. La revoca del divieto è una riaffermazione di basilari principi costituzionali, per la quale anche la Fnsi ringrazia il ministro Cancellieri e tutti i parlamentari che si sono battuti per il risultato di oggi”.

Gabriella Guido, animatrice del comitato LasciateCIEntrare, chiarisce che questa nuova normatica è solo l'inizio: “Questo atto, che la società civile ha chiesto a gran voce, arrivando alla grande mobilitazione del 25 luglio, era un atto dovuto, ma non scontato. Garantire la libertà di informazione è una delle condizioni basilari ed essenziali per garantire una società democratica, in grado di difendere i diritti di tutti, di quei cittadini italiani e di quei cittadini stranieri che scelgono il nostro paese dove vivere e stabilirsi o come paese di transito. Da oggi, forse, ciò che avviene nei centri di identificazione ed espulsione sarà possibile renderlo pubblico. E quindi non potremo non essere ancora più fortemente convinti che una diversa gestione delle espulsioni, dei riconoscimenti e delle richieste di asilo sia possibile e necessaria”. 

Alternative Europee continuerà a lavorare nei prossimi mesi per l'estensione a livello europeo del diritto di accesso ai CIe, e per far iniziare un grande dibattito pubblico sulla possibilità di superare il sistema di detenzione per migranti e richiedenti asilo.