Cittadinanza europea e politiche migratorie nel nuovo parlamento: uno sguardo dall’Est

Il prossimo 17 e 18 giugno EA sarà in Romania per prendere parte attiva ai lavori conclusivi del progetto di cittadinanza attiva e rafforzamento della società civile verso una maggiore integrazione europea nei paesi di recente accesso “Joint Citizen Action for a Stronger, Citizen-Friendly Union” (JoiEU) coordinato dalla fondazione bulgara ProInfo insieme a 13 partner da altrettanti paesi europei e non (paesi candidati e candidati potenziali all’adesione) nell’ambito del programma “Europa per i Cittadini”.

 

Il primo giorno sarà dedicato all’analisi dello scenario europeo dopo le elezioni dello scorso 25 maggio con particolare attenzione ai rischi posti dall’ascesa di alcuni partiti populisti e da movimenti improntati all’euroscetticismo (i cui rappresentanti corrisponderanno al 20% dei 751 eletti che entreranno in carica il prossimo 1 luglio 214) e contraddistinti da una retorica marcatamente anti-sistema e xenofoba – come il Front National di Marine Le Pen in Francia (24,9% dei consensi corrispondenti a 24 seggi) e l’UKIP di Nigel Farage in Gran Bretagna (27.5% corrispondenti a 24 seggi), oltre ai danesi del Dansk Folkeparti (26,6% corrispondenti a 4 seggi), agli svedesi di Sverigedemokraterna (9.7% corrispondenti a 2 seggi), ai finlandesi del Perussuomalaiset (12.9% corrispondenti a 2 seggi), agli austriaci del Freiheitliche Partei Österreichs (19,7% dei voti austriaci corrispondenti a 4 seggi), ai nazionalisti fiamminghi del Vlaams Belang (4,1% corrispondente a 1 seggio) o a quelli olandesi del conservatore Partito della Libertà (Partij voor de Vrijheid, PVV) guidato da Geert Wilders (13,3% corrispondenti a 4 seggi), agli ungheresi dello Jobbik capitanato dall’estremista da Gabor Vona (14,6% dei consensi corrispondente a 3 seggi) e ai greci di Alba Dorata il cui leader Nikólaos Michaloliákos è attualmente in carcere dopo l’assassinio del musicista antifascista Pavlos Fyssas ma ha assicurato comunque 3 seggi per il suo partito dopo aver registrato il 9,3% dei consensi.

Nonostante questi partiti, soprattutto i più antichi e quelli basati nei paesi aventi diritto a un numero più alto di rappresentanti presso il Parlamento europeo (dunque Francia e Gran Bretagna in primis) stiano attualmente compiendo alcuni sforzi, principalmente a livello mediatico, per smarcarsi da queste limitazioni che li relegano in maniera pressoché esclusiva a esponenti di una retorica xenofoba e antieuropeista, non da ultimo con l’obiettivo di allargare la propria base di consenso una volta conquistata una porzione così consistente dell’elettorato, le sfide poste alle battaglie per la difesa dei diritti civili restano impellenti e molteplici. Tra queste, prima tra tutte quella delle politiche migratorie per le quali il prossimo Parlamento sarà decisivo nell’assunzione di posizioni determinanti rimaste in sospeso dalla settima legislatura (2009 – 2014).

In vista di questi sviluppi e per analizzare tanto il nuovo, composito, scenario istituzionale europeo, quanto le opportunità che si aprono per le proposte della società civile pur in presenza di forze elette con un mandato spesso lontano dalle richieste legate alla difesa dei diritti civili in Europa, siamo stati invitati a presentare il nostro lavoro in questi ambiti e le proposte emerse per essere presentate alla istituzioni che si stanno formando in questi giorni insieme ai materiali realizzati nel corso del progetto del “Patto dei Cittadini” che ha percorso in lungo e in largo l’Europa nelle settimane precedenti questa tornata elettorale grazie alle Carovane Transeuropee in occasione della conferenza internazionale “Società civile e solidarietà in tempi di crisi. Come affrontare le sfide poste dalla crisi politica europea e rumena” organizzata dalla Asociatia Nationala a Birourilor de Consiliere pentru Cetateni (ANBCC) che si terrà a Bucarest il 17 giugno. Il giorno successivo presteremo invece il nostro contributo per i gruppi di lavoro si terranno in modalità “World Cafè” così come per la presentazione delle proposte legate alle possibilità di cooperazione delle organizzazioni della società civile con il nuovo Parlamento europeo e con la Commissione e agli strumenti a disposizione per un migliore utilizzo del Diritto di “Iniziativa dei Cittadini Europei così come alle attività di comunicazione necessarie per una sua promozione su tutto il territorio dell’Unione anche a livello istituzionale.

Questo secondo appuntamento si terrà sempre a Bucharest nell’ambito del progetto “European Participation Initiatives For Citizens (EPIC)” finaziato dalla Commissione europea nell’ambito di programma “Europa per i Cittadini” e coordinato dall’ECAS (European Citizen Action Service) insieme all’organizzazione rumena National Association of Citizens Advice Bureaux (NACAB).

Questa partecipazione fa parte del lavoro più generale condotto nell’ambito del tema immigrazione e detenzione che ha visto negli ultimi mesi EA impegnata in un lavoro di ricerca, analisi, documentazione e costruzione di politiche e pratiche di accoglienza alternative in relazione, da un lato, ai flussi migratori intraeuropei principalmente in seguito alla fine, lo scorso 31 dicembre 2013, del periodo transitorio di 7 anni che prevedeva una serie di restrizioni alla libera circolazione delle persone finalizzata alla ricerca di un’occupazione come incluse nei Trattati di Adesione di Bulgaria e Romania, dall’altro alla costruzione dei diversi “muri anti-immigrati” lungo i confini bulgari, greci e turchi.

Entrambi gli eventi saranno trasmessi in streaming web al seguente collegamento:

Per ulteriori informazioni su queste attività, scrivete a: a.lodeserto@euroalter.com (Anna Lodeserto).