Oct 20, 2014
Lettera aperta al popolo di belgrado
Traduzione Lidia Salvatori
Siamo un gruppo di 50 studiosi ed esperti internazionali sullo sviluppo urbano e la pianificazione, in visita nella città di Belgrado per la nostra ventiquattresima conferenza annuale. Abbiamo competenza per quel che riguarda gli sviluppi costieri di Londra, Amsterdam, Amburgo, Barcellona, Boston, New York, Toronto, Vancouver, Hong Kong, Sydney e Melbourne.
Siamo molto colpiti dalle qualità uniche di Belgrado, in particolare gli spazi urbani misti che offre questa città. La connessione tra centro città e acqua potrebbe essere arricchito da un attento sviluppo della zona tra il centro città e il fiume Sava. Siamo consapevoli che il progetto Belgrade on the Water è un’iniziativa per permettere questo collegamento, e applaudiamo questo desiderio. Abbiamo visto e studiato i piani, però, e vorremmo comunicare alcune gravi preoccupazioni in merito alla proposta attuale.
Prima di tutto, i megaprogetti sono sempre vulnerabili alle fluttuazioni del mercato. Dare l’intero progetto ad un unico investitore aumenta il rischio: se l’azienda diventasse finanziariamente instabile, Belgrado vedrebbe lo sviluppo incompiuto di questo importante sito. Quantomento, garantire una diversità di sviluppatori può attenuare questa possibilità.
Anche le aspettative per quanto riguarda questo investitore sono irrealistiche. La proposta prevede 200 nuovi edifici, ma il contesto economico è tale che solo quella che viene definita come ‘la prima fase A’ del progetto ha qualche probabilità di essere costruita: due condomini, due hotel, una torre grattacielo e il più ‘grande centro commerciale nei Balcani’. La prospettiva che queste strutture restino invendute e isolate, su un sito approvato, transennato al pubblico fino a che il valore dei terreni e gli interessi degli acquirenti non aumentino, è troppo grande per giustificare questo approccio.
Le promesse di guadagno economico attraverso posti di lavoro nella progettazione, la costruzione, la manutenzione e le operazioni, hanno bisogno di garanzie di uso delle risorse locali e di lavoro con un buon salario e buone condizioni. Tuttavia, gli edifici proposti per il lungofiume suggeriscono che la maggior parte dei lavori in corso saranno di breve durata, con costruzione a basso reddito e posti di lavoro di servizio. Il contenuto di questo importante sviluppo potrebbe essere molto più vario e soprattutto rispondere alle reali esigenze della città e dei cittadini.
La terra lungo il fiume Sava ha un grande valore potenziale. Il suo passaggio a locazione privata a lungo termine a basso o nessun costo sarà di poco beneficio per i cittadini di Belgrado. Inoltre, l’impegno di 200 milioni di euro di fondi pubblici per lo sgombro dell’Anfiteatro Sava è probabilmente l’inizio di un’elevata spesa da parte dello Stato, che caratterizza questo tipo di progetti. Ci sarebbero molti modi migliori di utilizzare questi mezzi e questa zona, in modo da renderli più adeguati al contesto economico, sociale ed ecologico.
Nel caso improbabile che la proposta giunga a buon fine, i disegni attuali rivelano un paesaggio generico senz’anima, uffici ed edifici residenziali e commerciali scollegati. La formula ‘Mixed use’ non consente una miscela sociale, economica o culturale. Si tratta di un modello aziendale cliché che trascura le esigenze locali in termini di abitazioni o di lavoro. Essa fornisce una gamma molto limitata di opportunità di produzione e di consumo.
Le maggiori attrazioni di Belgrado sono strettamente collegate alla sua gente e alla sua cultura. La gente della città popola le strade e crea gli spazi che rendono Belgrado così caratteristica e piena di potenzialità. L’esclusione della gente dai processi di pianificazione e progettazione per lo sviluppo del lungofiume di Belgrado non solo è ingiusta – e quindi pericolosa – ma fa sì che si perda una grande opportunità di impegnarsi e utilizzare le risorse più vitali della città.
Le conseguenze ambientali non sono state prese in considerazione
Il delicato equilibrio ecologico del Sava appare trascurato nella proposta attuale. In un periodo di gravi cambiamenti climatici, in una città già a rischio di inondazione, non ha molto senso costruire sulle rive del fiume, senza un attento esame di flessibilità e tolleranza per l’espansione dell’acqua.
In passato sviluppi costieri hanno distrutto le ecologie locali, sfollato le popolazioni residenti, e reso inaccessibile lo spazio pubblico aperto. Le tecnologie per l’adattamento al cambiamento climatico e i nuovi approcci per le conseguenze ecologiche di costruzioni sulle rive si stanno sviluppando rapidamente. Questa potrebbe essere un’opportunità per Belgrado per mostrare un nuovo ed entusiasmante approccio alle rive del suo fiume.
Pratiche all’avanguardia per coinvolgere le comunità locali e impiegare meccanismi innovativi
Le prassi e gli standard internazionali per rendere i litorali disponibili per usi migliori e più vari stanno migliorando rapidamente. Accordi di finanziamento dello sviluppo si stanno evolvendo per includere meccanismi di pianificazione e valorizzazione. Questi fondi pubblici vengono poi utilizzati per garantire un livello più alto di vantaggio per la comunità.
Le autorità locali stanno impiegando sofisticati processi di progettazione urbana, tra cui suddivisioni di terreno per la locazione o la vendita a una serie di investitori, dalle grandi aziende ai piccoli imprenditori e gruppi comunitari. Questi principi incoraggiano stili architettonici locali e vernacolari innovativi, nei disegni di grandi progetti, e garantiscono la diversità nella forma costruita e nel suo uso. Ciò a sua volta, permette il prosperare di opportunità locali nel contesto di un ambiente globalizzato.
I processi partecipativi nella pianificazione vengono avanzati e raffinati per garantire risultati migliori. Con il coinvolgimento delle comunità locali e della loro conoscenza locale, i risultati del progetto non sono solo molto spesso notevolmente migliorati, ma sono di proprietà della gente locale, e assumono particolare legittimità da questo processo. Un approccio tale renderebbe lo sviluppo del lungofiume di Belgrado più praticabile.
Ecco l’occasione per un progetto che cattura l’immaginazione globale
Se la Serbia vuole migliorare la propria posizione economica attraverso lo sviluppo di Belgrado, deve garantire la corretta valutazione di un sito di valore e delle esigenze locali. Se la nazione vuole invitare il mondo nel suo cuore culturale, ambientale e sociale, ha bisogno di fare di più di presentare un piano per una formula dozzinale di sviluppo che non valorizza il carattere unico di Belgrado.
Piuttosto che fornire un modello standard con un business plan poco chiaro (gli obblighi dello Stato sono molto maggiori a questo punto degli obblighi degli investitori), questo progetto dovrebbe essere costruito passo dopo passo, attentamente monitorato dai più elevati standard di piani regolatori locali e trasparenza. Deve essere attento all’economia locale, e alla progettazione e all’utilizzo di questa parte centrale di Belgrado. Deve coinvolgere il suo popolo, riconoscere la necessità di ripristino ecologico e sostenibilità, e non cadere preda delle aspettative di un’urbanistica aziendale che viene rifiutata da professionisti e cittadini di tutto il mondo.
Se Belgrade on the Water vuole essere un successo sostenibile, deve proiettare le esigenze e i desideri della città sulla scena globale, piuttosto che fare di una delle parti più importanti di Belgrado l’estensione di un’impresa globale anonima.
Il guadagno deve essere di Belgrado. Vi auguriamo ogni bene.
Cordiali saluti,
The International Network for Urban Research and Action, July 2014