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20 giugno: partecipa alla Giornata mondiale del rifugiato!

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Non in nostro nome – Nella Giornata mondiale del rifugiato: tutt* in piedi per un’altra politica europea delle migrazioni!

Il 20 giugno è la “Giornata mondiale del rifugiato”. In tutta Europa, cittadini, organizzazioni della società civile e attivisti fanno appello a organizzare manifestazioni ed eventi di solidarietà intorno a quella data. Qui puoi trovare informazioni e aggiornamenti a livello europeo.

Nel 2000, le Nazioni Unite hanno dichiarato il 20 giugno “Giornata mondiale del rifugiato”. Da allora, conflitti armati, squilibri economici, disastri ambientali e altre minacce alla vita hanno costretto ogni anno circa 2,5 milioni di persone a  lasciare il proprio Paese (UNHCR, 2013).

La risposta dell’Europa a questo grande fenomeno, con cause profonde e complesse, è stata soltanto quella di rafforzare le proprie frontiere, irrigidendo le politiche di controllo dei flussi lungo le sue frontiere esterne e, indirettamente, negli Stati di transito. In particolare, la nuova strategia Europea prevede di esternalizzare i dispositivi di contrasto degli spostamenti di persone al di là del Mediterraneo, anche attraverso consistenti finanziamenti a regimi che non rispettano i diritti umani e che non hanno nulla di democratico. Questa strategia ha prodotto e continuerà a produrre conseguenze disastrose.

Secondo le stime, almeno 20.000 persone sono morte provando a raggiungere il territorio europeo dal 1988. Nonostante ciò, gli Stati membri preferiscono insistere esclusivamente sulle misure repressive, puntando oggi sulla cosiddetta “guerra ai trafficanti”, invece di immaginare progetti per la riduzione degli squilibri economici globali, sul medio-lungo periodo, e di aprire immediatamente un canale umanitario di accesso allo spazio europeo, dando anche priorità al reinsediamento nei 28 Paesi dei poco più di 20.000 arrivati in Europa nel 2015.

Non si può permettere all’Unione Europea di continuare su questa strada!

 

Di seguito alcune delle mobilitazioni già programmate per il 20 giugno 2015:

BERLINO: Manifestazione e concerto: Rifare l’Europa, democratica, solidale e senza frontiere http://europa-anders-machen.net/aufruf/europe-remade-different-democratic-with-solidarity-without-borders

STRASBURGO: “Ferry, not Frontex”: una barca per il Parlamento europeo (appello in francese e tedesco) https://www.facebook.com/events/1589035331348749/permalink/1589237204661895/

LONDRA: Blocco anti-razzista e anti-fascista alla manifestazione “End Austerity Now” https://www.facebook.com/events/642344809233603/

 

Anche a ROMA in tanti si mobiliteranno per chiedere una radicale inversione di rotta alla politiche europee di gestione dei flussi migratori. Sindacati, organizzazioni di varia natura, reti antirazziste, associazioni di volontariato e collettivi di studenti (qui l’elenco completo) aderiscono all’appello “Fermiamo la strage subito!” e chiamano per il 20 giugno una manifestazione nazionale a Roma, nella cornice delle mobilitazioni che a livello globale si terrano per la Giornata mondiale dei rifugiati.

L’appello:

L’Europa nasce o muore nel Mediterraneo
Pace, sicurezza, benessere sociale ed economico si raggiungono solamente se si rispettano l’universalità dei diritti umani di ogni donna e di ogni uomo.
La regione del Mediterraneo è una polveriera ed il mare è oramai un cimitero a cielo aperto. Dall’inizio del 2015 nel mediterraneo sono morte più di1700 persone. L’Europa, per storia, per cultura, per geografia, per il commercio, è parte integrante di questa regione ma sembra averne perso memoria.
Il dramma di profughi e migranti, il loro abbandono in mano alle organizzazioni criminali, il dibattito su come, dove e chi colpire per impedire l’arrivo di uomini e donne che cercano rifugio o una vita dignitosa in Europa, non è altro che l’ultimo atto che testimonia l’assenza di visione politica da parte dei governi dell’UE.
Questa drammatica situazione ha responsabilità precise: le scelte politiche e le leggi dei governi europei che non consentono nessuna via d’accesso sicura e legale nel territorio dell’UE e costruiscono di fatto quelle barriere che provocano migliaia di morti nel Mediterraneo, nel Sahara, nei paesi di transito, nella sacca senza uscita che si è creata in Libia. Scelte coscienti e volute che configurano un crimine contro l’umanità.

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Partecipa!

Alzati in piedi contro i fili spinati, le bombe, la detenzione e la criminalizzazione dei migranti per l’accesso, la protezione, l’asilo e la dignità!

20 giugno: giornata globale dei rifugiati