Un altro stage è possibile: quadro normativo, reti, e controproposte in Italia

di Giulio Marseglia

Questo articolo fa parte di un percorso di inchiesta sulla realtà degli stage in Europa.

Il dibattito sul mercato del lavoro, in un mondo globalizzato e recentemente percorso da forti crisi economiche, vede al suo centro la questione dell’ingresso delle nuove generazioni nel circuito professionale. 

Nel continente europeo si è generalmente affermata la procedura per cui un giovane è obbligato a sostenere un periodo di stage come anticamera all’ottenimento di un contratto di lavoro. Tuttavia la regolamentazione dello stage soffre di molte carenze dal punto di vista delle tutele dello stagista in materia di retribuzione e mansioni. 

Il quadro normativo che regolamenta gli stage in Italia è il D.M. n. 142 del 25 marzo 1998 che chiarisce ambiti e modalità applicative della legge 196/97 del 24 giugno 1997 art. 18. Stando al testo di legge, lo stage non è considerato un rapporto di lavoro subordinato e, quindi, non comporta l’obbligo di retribuzione, né di misure previdenziali, da parte dell’azienda ma solo un discrezionale rimborso spese. Il decreto stabilisce, inoltre, il numero di tirocinanti che possono essere ospitati nelle attività dell’azienda in rapporto al numero dei suoi dipendenti organici. Questi paletti, che – nell’ottica del legislatore – dovrebbero impedire all’azienda di deflazionare le politiche di assunzione utilizzando la forza-lavoro degli stagisti – sono in realtà continuamente aggirati, senza che questo comporti alcuna sanzione che, di fatto, la legge non prevede. 

Sul territorio italiano sono nati diversi gruppi, associazioni e siti internet promossi da giovani che secondo diverse modalità cercano di concentrare l’attenzione dell’opinione pubblica su questo problema.

Non+ è un'iniziativa dei giovani della CGIL: sono pervenuti alle cronache nazionali per alcune dimostrazioni che hanno promosso attraverso l'affissione di manifesti provocatori. Sono gli unici che hanno organizzato delle manifestazioni di piazza ad hoc. Infine si sono distinti per la creazione di due dichiarazioni: la dichiarazione dello stagista  e la dichiarazione del praticante, intese a delineare le esigenze e le rivendicazioni di queste due categorie.

Scambi Europei è un sito che si occupa di diffondere gli annunci di lavoro,stage o volontariato europeo per coloro che sono interessati ad esperienze all'estero. Ultimamente si sono occupati di lanciare una campagna di denuncia che si è concretizzata nella redazione del manifesto dello stagista e di un modello di lettera in risposta ad offerte di stage indecenti. La particolarità di queste iniziative consiste nella modalità attraverso le quali sono state portate avanti; entrambe sono infatti il frutto del lavoro di persone, non per forza legate ai gestori del sito, che su facebook hanno di volta in volta commentato ed “aggiustato” questi due testi.

Infine, La Repubblica degli Stagisti rappresenta forse la realtà più strutturata e più dinamica. Nata come un forum di discussione si è progressivamente sviluppata procedendo alla creazione di progetti concreti di miglioramento della condizione degli stage e quindi degli stagisti. In primo luogo l'iniziativa “Chiaro stage“, che ha stilato dei criteri di trasparenza ed equità per determinare la validità di uno stage. Su questa base è stato implementato il progetto “Bollino Ok Stage” che consiste nel dare una sorta di imprimatur ad offerte di stage da parte di aziende che rispettano i criteri di Chiaro Stage. Da qualche mese sul sito è presente una sezione dedicata agli annunci di offerte di stage passati attraverso questo filtro. 

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