L’UE è Un Partner Credibile Per La Costruzione Di Uno Spazio Democratico In Tunisia?

Immagine : Flickr/ rebelo

Articolo di Alexandra Solom
Traduzione di Greta Galeazzi

Partner inoppugnabile della Tunisia sul piano storico, l’Unione Europea ha da sempre nutrito una relazione privilegiata con questo paese, guidata da una cooperazione intensa nel quadro del primo Accordo di associazione che la UE abbia mai firmato con un paese del sud del Mediterraneo, e dai negoziati in base ai quali la Tunisia possa diventare un «partner avanzato» dell’Unione.

Priva di un sistema politico pluralista, questa Tunisia amica dell’Europa era incarnata dalla persona di Ben Ali, che ha quindi rappresentato un partner riconosciuto dell’Unione nel corso di tutti questi anni.

In seguito alla destituzione del regime, la reazione tardiva e prudente dell’Unione Europea è stata denunciata: la relazione storica intrattenuta con Ben Ali giustificava forse una tale timidezza nel prendere posizione rispetto alla Rivoluzione del Gelsomino, che si è imposta per volontà popolare? 

In questo contesto, si può forse considerare che l’Unione Europea possa essere un partner credibile per aiutare la Tunisia ad organizzare delle elezioni libere e pluraliste?

Questa è la sfida che è posta oggi alla UE, che ha appena deciso di inviare una delegazione di alto livello in Tunisia per «informarsi meglio» sulla situazione sul campo.

Le recenti manifestazioni in Egitto e in Yemen confermano l’urgenza per la UE di determinare una posizione chiara sulle aspirazioni democratiche nell’Africa del Nord e nel Medio Oriente. 

Per tentare di rispondere a questa domanda, European Alternatives ha partecipato all’incontro con i parlamentari europei membri della Delegazione per le relazioni con il Maghreb.

Malika BENARAB-ATTOU, perora la causa di un’Europa forte, che non esiti a sostenere i movimenti democratici chiave nella società tunisina e che osi infine sviluppare una politica estera coraggiosa ed efficace.

Hélène FLAUTRE, che si recherà in Tunisia nel fine settimana, ci consegna un’analisi trasversale della crisi tunisina, sia sulle condizioni che la UE deve adempiere per aiutare la Tunisia, ma anche sulla necessità di accentuare la cooperazione in materia di libertà civili, per favorire la nascita rapida della democrazia.
Altri contributi istituzionali ma anche da parte di attivisti arricchiranno progressivamente questo dossier.

Ad esempio Lakhdar HOUAMEL esporrà la sua opinione sul ruolo che l’UE può adottare per aiutare lo spazio democratico in Tunisia.

Non esitate a contattarci su paris@euroalter.com per darci la vostra opinione!