Urban Alternatives

Urban Alternatives è un progetto di mappatura che cerca di comprendere e mappare quelle iniziative che stanno emergendo dai molti movimenti sociali urbani che rivendicano il diritto alla città, occupano lo spazio urbano, chiedono giustizia sociale, partecipazione democratica, spazi culturali e trasformazioni economiche. In gran parte nascosto alla nostra coscienza collettiva, questo insieme distribuito ed emergente di azioni ha dimostrato che non solo è possibile pensare ad alternative al paradigma neoliberale, ma che queste alternative stanno già accadendo.

La nostra collaborazione ha due serie di obiettivi:

Creare la massima visibilità possibile di una trasformazione urbana positiva, rivelando le dimensioni comuni di un movimento urbano emergente. Vogliamo documentare – e dimostrare – che il cambiamento è possibile;
Creare un processo continuo per sviluppare prospettive e comprensioni comuni, sostenendo il trasferimento di conoscenze tra un pool di attori diversi e fornendo opportunità per progetti condivisi e campagne comuni.
Messi a fuoco dal movimento delle piazze e dall’occupazione dello spazio pubblico (da Tahrir a Puerta del Sol e Plaça de Catalunya, Taksim o Mong Kok), stiamo assistendo a un’ondata di iniziative “dal basso” e “di lato” che stanno cercando di trasformare il nostro ambiente urbano. Queste iniziative – dalla remuneratività democratica della produzione di energia o lo sviluppo di meccanismi di politica dei cittadini, fino alla creazione di cooperative di lavoratori per aiutare ad accogliere i rifugiati – hanno tutte un filo conduttore comune. Non solo rappresentano una sfida alla crescente finanziarizzazione dell’economia e alla mercificazione dello spazio urbano, ma lo fanno attraverso la fiducia nella nostra capacità di generare progetti innovativi, politiche e prototipi che ci spingono a vivere la nostra vita in comune.

Queste trasformazioni urbane devono affrontare molti vincoli interni ed esterni. Dai rapporti di potere squilibrati all’interno dei comuni ai limiti finanziari, economici ed ecologici esterni, queste alternative stanno emergendo in ambienti ostili. Tuttavia, un vero cambiamento strutturale può essere solo il risultato dell’interazione permanente tra una serie di attori che giocano ruoli diversi a diversi livelli, tagliando su questioni diverse in contesti mutevoli. Il potenziale per l’emergere di un cambiamento sociale paradigmatico all’interno delle nostre città deriva dalla nostra capacità di creare una forte cooperazione tra i movimenti sociali, le piattaforme dei cittadini e i governi delle città progressiste, che insieme possono trovare il modo di sfidare i vincoli di questi ambienti ostili.

Insieme possiamo costruire reti e collaborazioni trans-locali che ci permettono di “scalare” la nostra capacità di organizzare le nostre democrazie, le nostre economie e la nostra riproduzione sociale al di là delle strutture disfunzionali dello stato nazionale.

Questo progetto mapperà iniziative replicabili (metodi di partecipazione, politiche per i rifugiati, progetti abitativi, remunerazioni democratiche, strategie economiche alternative e così via) che contribuiscono alla trasformazione positiva delle nostre città. Pur mantenendo valori condivisi – come l’impegno a favore di società più egualitarie, femministe, a basso impatto ecologico, democratiche ed eque – siamo orientati ad apprendere dove questi valori si stanno già realizzando nella pratica.

Attraverso l’iniziativa individuata speriamo di costruire una comprensione normativa condivisa e la definizione di ciò che appare come una trasformazione positiva – non come una risposta definitiva, ma come un percorso per guidare l’azione comune.