May 11, 2015
Europa: un nuovo modello è disponibile
Siamo indignati. Vediamo l’Europa cadere a pezzi davanti ai nostri stessi occhi. Politici che appartengono ormai al passato stanno sacrificando i principi di uguaglianza e di dignità sull’altare di un populismo di scarsa qualità. L’Europa ha un disperato bisogno di un cambiamento radicale in una vasta gamma di aree: sociali, finanziarie ed energetiche solo per nominarne alcune. Per mancanza di coraggio, però, soluzioni concrete vengono abbandonate sul tavolo, sostituite invece da paura e diffidenza. Le generazioni precedenti hanno ereditato un’Europa devastata dalla guerra. Ci hanno lasciato istituzioni volte a unificare e salvaguardare questa regione. Tuttavia, come possono dirci che l’Europa è un luogo di pace quando in Ucraina sta regnando la guerra e migliaia di persone stanno morendo nel Mediterraneo; che l’Europa è un luogo di prosperità quando milioni di persone sono senza lavoro; che l’Europa è unita quando l’Europa del Sud viene incolpata per quello che, essenzialmente, è un problema sistemico? Vogliamo portare il progetto europeo ad un livello ulteriore: un nuovo modello è disponibile.
Non nel nostro nome
La continua insistenza della Germania per una severa politica d’austerity come unica via per risolvere i problemi d’Europa sta distruggendo i legami che ci tiene uniti. Fa schierare un paese contro l’altro, creando un’atmosfera di rivalità quando sarebbe necessaria solidarietà e stabilisce un senso di gerarchia tra nazioni. Il grande progetto europeo, una volta positivo modello di cooperazione volontaria e costruttiva, si è sviluppato in una relazione creditore-debitore. Noi non aderiamo ad una tale politica di condiscendenza e di prevaricazione.
Quando migliaia di persone protestano nelle strade delle capitali europee contro le istituzioni – precedentemente conosciute come “Troika” – è il segno che qualcosa si è radicalmente rotto in Europa. Le vittorie dei partiti populisti in tutto il continente, dalla Francia ai Paesi Bassi, dalla Germania all’Ungheria sono ulteriori prove del danno che è stato fatto.
Paura e alienazione continueranno a condurre una parte della popolazione nelle mani di Front National, Pegida e altri simili. Tuttavia, piuttosto di riconoscere le proprie responsabilità riguardo al Progetto Europeo, i politici rincorrono i potenziali voti nelle frange più estremiste dello spettro politico.
Chi siamo
Siamo i vostri amici, i vostri vicini, i vostri fratelli, i passanti per la strada. Siamo migliaia che speriamo diventino milioni di Europei convinti che per raggiungere il successo, i rischi vadano presi. Molti di noi vivono all’estero, parlano più di una lingua, si sono innamorati di persone di altri paesi e difficilmente si ricordano cosa significhino i controlli di confini. L’Europa è la nostra casa. L’abbiamo forse data per scontata fino ad ora. Ma ora non più! Capiamo che è tempo di ripensare la sovranità e la democrazia al di là dello stato nazionale.
In questo mondo globalizzato siamo parte di qualcosa di più grande dei nostri paesi, seppur interconnessi in molti modi. La re-nazionalizzazione contraddice questo stesso fatto. Siamo parte di un’unica Europa – senza dover essere obbligati ad abbandonare le nostre identità regionali o nazionali.
Cosa vogliamo
Il nostro piano per l’Europa è quello repubblicano. Per raggiungere uguaglianza politica e giustizia sociale così come i diritti umani fondamentali, è necessario un vero sistema democratico Europeo. Tra questi:
- Un unico governo democratico Europeo con separazione di poteri eletto attraverso votazioni transnazionali.
- Un sistema transnazionale che garantisca la sicurezza sociale, incluso un sussidio di disoccupazione – al di là del fatto che si lavori in Francia o in Polonia oggi, in Spagna domani e al di là della nazionalità dei nostri coniugi.
È tempo di essere coraggiosi e di provare qualcosa di nuovo per creare un’Europa diversa.
Daphne Büllesbach, Jonathan Buhl, Victoria Kupsch,
Nora Rahtje, Benjamin Zeeb