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Il giornale di European Alternatives è uno spazio per immaginare alternative oltre lo Stato-nazione. Contiene riflessioni critiche, articoli, contributi artistici e culturali, podcast, video e altro ancora su un’ampia gamma di temi che spaziano dalla democrazia alla cultura, dall’uguaglianza alla decolonizzazione, dall’organizzazione dei movimenti sociali a molto altro.
Nel 2023 abbiamo rilanciato il giornale, originariamente pubblicato per la prima volta nel 2007. Fin dall’inizio, è stato uno spazio per tracciare visioni, idee e percorsi verso un’Europa alternativa, aperta e radicalmente più democratica.
Nel primo numero rilanciato, Étienne Balibar ha proposto le sue tesi per un’“Europa alter-globalizzante”. Le tesi invocavano: un’identità europea postcoloniale che superi la divisione “Est-Ovest” e la mentalità del “prima l’Occidente, poi il resto”; un’Europa aperta, capace di inventare una geometria variabile che riconosca la sua interconnessione con ampi spazi euro-atlantici, euro-asiatici, euro-mediterranei ed euro-africani; con il declino dell’egemonia americana, un’Europa che si posizioni non come blocco di potere ma come mediatrice, orientata alla riduzione dei conflitti, alla redistribuzione, all’uguaglianza e alla decentralizzazione; un’Europa che coltivi un rapporto di reciprocità autentica con il cosiddetto “Sud globale”, aprendo possibilità reali di co-sviluppo.
Dal rilancio, il giornale continua ad essere uno spazio per affrontare le specificità e le sfide della costruzione di un nuovo immaginario geopolitico.
Il giornale mira a promuovere il nostro obiettivo organizzativo: democrazia, uguaglianza e cultura oltre lo Stato-nazione. Vogliamo dimostrare che un’Europa alternativa esiste già, come qualcosa che possiamo collettivamente immaginare, reclamare e costruire.
Speriamo che questo spazio possa essere critico e accessibile, dove idee e azioni si incontrano per generare nuove connessioni, sistemi, temporalità e immaginari — collegando movimenti sociali, ricercatori, società civile, artistə, attivistə e la terra stessa che abitiamo, per costruire insieme e vivere le alternative che sogniamo.