Studenti di tutta Europa, unitevi!

Articolo di Federico Guerrieri

A circa un anno di distanza dall'aumento delle tasse universitarie imposto dal governo di coalizione guidato da David Cameron, gli studenti inglesi tornano a far sentire il loro dissenso per le strade di Londra.

La manifestazione di protesta del 9 Novembre ha ottenuto il supporto della National Union of Students, che rappresenta oltre 7 milioni di studenti, nonche' il sostegno di diversi accademici di tutte le istituzioni universitarie britanniche, tra cui anche le storicamente tradizionaliste Oxford e Cambridge.

Lo scorso novembre il governo conservatore decise di triplicare le rette universitarie che nel settembre 2012 passeranno dalle attuali 3000 sterline alle 9000 sterline annue. In una societa' in cui il divario tra ricchi e poveri e' il piu' elevato d'Europa, tali misure avranno come effetto quello di rendere le universita' istituzioni inaccessibili ai giovani provenienti dalle famiglie meno abbienti e frequentabili pertanto solamente dall'elite benestante.

Le richieste delle organizzazioni studentesche risultano, dunque, tanto ovvie quanto sacrosante: cancellazione del previsto aumento delle tasse universitarie e contemporaneo innalzamento del numero di borse di studio disponibili per gli studenti piu' meritevoli e per coloro socialmente svantaggiati. La difficolta' semmai sara' quella di mantenere vivo il movimento di protesta che lo scorso anno riusci' a far sentire la propria voce solamente durante le due manifestazioni organizzate a Londra, per poi svanire nel rumore assordante del consumismo londinese.

Nel dicembre 2010 le proteste provocarono gravi disordini in citta'. Tutti ricorderanno il sasso lanciato verso l'auto su cui viaggiavano il Principe Carlo e la sua Camilla. Successivamente a quell'episodio, la polizia britannica si contraddistinse per le tattiche e i metodi brutali usati nei confronti dei manifestanti.

Piuttosto sconcertante e' il fatto che Scotland Yard abbia autorizzato per la manifestazione del 9 novembre l'uso di proiettili di gomma che potranno essere sparati dai poliziotti nel caso di disordini. Il fatto che tale misura sia stata largamente pubblicazzata e' inoltre deplorevole, in quanto, avendo il chiaro scopo d'incutere timore tra i manifestanti, va a ledere quel sacrosanto diritto di protestare proprio di tutti liberi cittadini.

Impedire ai ragazzi provenienti da famiglie meno abbienti di frequentare l'universita' rischierebbe di portare al collasso l'intera societa' inglese, come gia' dimostrato dai riots che la scorsa estate hanno devastato l'intera nazione. Il neo-conservatorismo di Cameron, Sarkozy e della maggior parte degli attuali capi di governo europei non mira solamente ad eliminare cio' che rimane del welfare state, ma anche i diritti fondamentali conquistati dal popolo con anni di lotte, nonche' a distruggere il senso critico dei propri cittadini.

Sarebbe necessario che gli studenti di tutta Europa si unissero nella lotta per la rivendicazione dei propri diritti. Se e' vero che ogni nazione ha le proprie specificita', e' ancor piu' vero che il fine ultimo di tutte le proteste dev'essere quello di garantire un'educazione libera ed accessibile a tutti, al di la' delle proprie condizioni sociali di partenza. Un movimento europeo di studenti avrebbe un impatto positivamente devastante e segnerebbe l'inizio del riscatto per una generazione che non puo' accettare l'attuale modello di societa' impostoci dall'elite al potere. Un modello che arricchisce l'1% attraverso lo sfruttamento del resto della popolazione. Un modello a cui tutti noi abbiamo l'obbligo di ribellarci. Non sfasciando citta', bensi' proponendo modelli, soluzioni e soprattutto attitudini alternative.