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Due anni dopo Snowden, il diritto alla privacy rimane un’esclusiva

DaphnePrivacyFBI diritti e le libertà non si preservano da soli. La reale premessa di una democrazia, controllata dal popolo, richiede che noi tutti lavoriamo duramente per fissarli e mantenerli. Tuttavia, dopo due anni che sono state diffuse le scioccanti  rivelazioni di Snowden sulla sorveglianza completa imposta dai governi, anche se sono stati compiuti alcuni incoraggianti passi in avanti verso il progresso, è chiaro che c’è ancora molto lavoro da fare.

Non si può solamente contare sul fatto che le cerchie politiche apportino quei cambiamenti sociali necessari per affrontare l’attuale sgretolamento del diritto alla privacy. I leader politici, mettendo la sicurezza in contrasto con il diritto alla riservatezza, sono riusciti a creare un clima in cui la rinuncia a tale diritto è considerata una sconfitta accettabile. Ma non è così. La privacy è un prerequisito fondamentale della dignità umana.

Dobbiamo in ogni modo comportarci da soggetti attivi. Abbiamo infatti la capacità di agire. La Storia ci mostra come più e più volte i movimenti sociali hanno aperto la strada alla lotta per i diritti e le libertà. È  perciò nostro dovere, adesso, combattere per questo diritto.

Il problema della privacy non appartiene solo ad alcuni, ma riguarda tutti noi. Per questo, c’è bisogno di creare un movimento transnazionale e intersettoriale più forte, capace di contrastare la sorveglianza dello Stato. Questo tipo di lavoro è già stato avviato da alcuni attori, come la EDRi ( European Digital Rights Association), La Quadrature du Net, Code Red e altri attivisti.

Come afferma lo scrittore bulgaro- tedesco Ilija Trojanow: «Una società che rinuncia al proprio prerequisito di privacy senza combattere, la dice lunga riguardo alla sua condizione interna».

Venerdì 19 giugno, European Alternatives si unisce con l’associazione hackerspace C-base di Berlino per un Cryptoparty, per aiutare i cittadini a capire come proteggersi online. Prima di tutto, terremo due dibattiti riguardo le problematiche della sorveglianza, della privacy, del perché preoccuparsi (di più) e di come agire: con la collaborazione di Tactical Tech, Centre for Internet and Human Rights , Università di Roma e altri (per maggiori dettagli consultare la pagina http://citizenrights.euroalter.com/event/createreact-digital).