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Dichiarazione sulla nomina del Commissario Ungherese: Europe+

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Gentili Membri del Parlamento Europeo,

Nel corso degli ultimi mesi siamo stati testimoni di una grave escalation di attacchi, da parte del governo ungherese, contro i fondamentali valori europei e il rispetto per i diritti umani. Tali attacchi vanno dal tentativo di limitare la libertà dei media fino a colpi diretti alle organizzazioni della società civile, come hanno dimostrato le recenti incursioni della polizia contro due ONG.

Fin dall’aprile di quest’anno, quando Viktor Orbàn è stato rieletto Primo Ministro dell’Ungheria, diverse organizzazioni della società civile, finanziate da fondi stranieri, state perseguitate e accusate dal Governo di appropriazione indebita e attività finanziarie non autorizzate in supporto all’opposizione politica. Questa situazione ha raggiunto il culmine l’8 Settembre, quando gli ufficiali di polizia ungheresi hanno fatto un’incursione negli uffici di Ökotárs and Demnet, due ONG responsabili per la distribuzione di sovvenzioni Norvegesi per le ONG (Sovvenzioni EEA) nel paese. Ciò ha creato una analogia preoccupante con la Federazione Russa dove le organizzazioni della società civile che ricevono fondi dall’estero sono obbligate a registrarsi come “agenti stranieri”.

La deriva autoritaria di uno Stato Membro dell’Unione Europea indicata dai chiari e ripetuti attacchi contro il sistema democratico ungherese non può essere più ignorata.

Ciò è ancora più importante alla luce del fatto che la settimana scorsa il futuro presidente della Commissione Europea, Jean-Paul Junker, ha nominato Commissario Europeo per Istruzione, Cultura, Politiche Giovanili e di Cittadinanza,, l’attuale ministro degli Affari Esteri ungherese, Tibor Navracsics. Se ad ottobre questa nomina venisse approvata dal Parlamento Europeo, il dicastero1 di Navracsics includerebbe l’impegno, insieme con le organizzazioni della società civile europea, di generare partecipazione pubblica e dialogo civile, promuovendoalcuni dei valori fondamentali del sistema democratico europeo: la cittadinanza e il senso di appartenenza.

Esortiamo ogni futuro commissario europeo ungherese ad agire come una vera sentinella dei valori europei, che l’Ungheria ha sostenuto quando si è unita all’Unione Europea nel 2004, e di lavorare per un’Europa più inclusiva, plurale e sociale.

Chiamiamo, quindi, i Membri del Parlamento Europeo ad agire repentinamente contro questa preoccupante e inaccettabile situazione.

Distinti Saluti,

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Traduzione Brunella Nobile