Una richiesta da rinnovamento della democrazia europea

Articolo originariamente pubblicato su Euractiv.

europe_plus_logo_no-creditDi Niccolo Milanese (copresidente di European Alternatives) e Peter Oomsels (vice presidente di JEF Europe), membri del comitato direttivo Europe+.
Traduzione di Benedetta Alpigiani

In una prospettiva globale, la democrazia ha rappresentato il progetto politico di maggiore successo del XX secolo. Oggi, solo all’inizio del XXI secolo, il suo successo sembra andare scemando.

I cittadini stanno perdendo fiducia nella “democrazia”, intesa come il meccanismo migliore per raggiungere decisioni comuni da cui il più vasto numero di persone possa trarre maggiore beneficio. Negli ultimi anni, la “democrazia” è stata sinonimo di decisioni miopi che hanno portato all’accumulo dei debiti nazionali, a disfunzioni politiche e all’aumento della disuguaglianza all’interno delle nostre società. In particolare, all’interno dell’Unione Europea la crisi finanziaria e le sue conseguenze sono state combattute per mezzo della tecnocrazia piuttosto che attraverso la vera democrazia europea, rafforzando la percezione di una democrazia lenta, inefficace e non più adeguata per affrontare le sfide sociali più serie e urgenti.

In aggiunta, alcune delle più importanti istituzioni delle democrazie rappresentative appaiono antiquate nel contesto della globalizzazione, dove ogni giorno di più la democrazia viene messa alla prova da altri modelli decisionali, e della rivoluzione digitale, che si manifesta in iniziative paritetiche e movimenti a favore del cambiamento che mettono in discussione la democrazia come sistema basato esclusivamente sulla rappresentazione “garantita” dai partiti politici.

La democrazia è sottoposta a una forte pressione, sia all’interno che al di fuori dei confini dell’Unione Europea. Per riaccendere la fiamma della democrazia, c’è urgente bisogno di un suo rinnovamento e miglioramento in Europa. Infatti, al di là delle soluzioni tecnocratiche a breve termine, la valorizzazione della democrazia europea appare come l’unico futuro sostenibile per un continente pacifico e socialmente coeso.

Questo Parlamento deve rinnovare la democrazia europea

Le recenti elezioni del Parlamento europeo hanno sicuramente messo in luce un forte desiderio di cambiamento tra la popolazione europea e un senso di malessere riguardante il futuro dell’Europa. Crediamo che questa richiesta di cambiamento debba ricevere una risposta decisa da parte delle forze pro-europee a favore di una maggiore democrazia in Europa, altrimenti le forze antieuropee e antidemocratiche potrebbero fornire risposte più immediate alle frustrazioni della gente. Il nuovo Parlamento europeo eletto ha la responsabilità di guidare questo rinnovamento democratico e rispondere alle preoccupazioni relative al deficit democratico all’interno dell’Unione Europea.

Il Parlamento europeo è l’unica istituzione europea eletta direttamente ed è diventato il cuore del processo decisionale, con l’acquisizione di nuovi poteri a ogni revisione dei trattati. Siamo particolarmente soddisfatti di vedere che il Parlamento ha nuovamente accresciuto la sua influenza grazie al processo di nomina del presidente della Commissione, ottenendo progressi significativi in materia di trasparenza e partecipazione democratica rispetto al passato. Il processo di consolidamento della fiducia nell’Unione Europea richiederà di spingersi oltre, consentendo in particolar modo un coinvolgimento più frequente e diretto dei cittadini e della società civile organizzata nel processo decisionale. I principi della democrazia partecipativa sono un complemento necessario della democrazia rappresentativa nell’Europa contemporanea e permetterebbero alle istituzioni europee di avvicinarsi ai cittadini.

Il Parlamento deve farsi carico della totale attuazione delle misure promosse dall’articolo 11 del trattato di Lisbona sul dialogo civile. Alcune misure, come l’Iniziativa dei cittadini europei, sono già state implementate ma necessitano di un miglioramento importante mentre altre riguardanti il dialogo regolare con la società civile organizzata in tutti i settori politici sono ancora altamente sottosviluppate. Inoltre, le esortazioni dell’Alleanza della società civile per l’Anno europeo dei cittadini, atte a promuovere una cittadinanza europea informata, attiva e organizzata nonché istituzioni aperte e sensibili, devono diventare fondamenti importanti dell’agenda del nuovo Parlamento e del suo funzionamento.

Una convenzione democratica, trasparente, inclusiva e partecipativa

Infine, riteniamo che il Parlamento europeo debba iniziare una procedura di modifica dei trattati ed esigere una nuova convenzione per poter fondare l’Europa sulla democrazia, la solidarietà e la parità di accesso ai diritti fondamentali per tutti. Crediamo che una tale mossa sia la soluzione migliore per riacquistare la fiducia dei cittadini scettici nella causa europea e segnare una netta rottura con il recente passato in cui, a torto o a ragione, per molte persone l’Europa è diventata sinonimo di austerità, perdita dei diritti democratici, abbassamento degli standard di vita e rottura della coesione sociale. Il Parlamento europeo dovrebbe esigere la revisione dei trattati da parte di una nuova Commissione affinché essi siano democratici, trasparenti, inclusivi, partecipativi e assicurino lo stretto coinvolgimento della società civile in tutta Europa. Questo processo di revisione dei trattati deve essere un esempio di come le istituzioni europee dovrebbero comunicare costantemente con i cittadini e non uno spazio per compromessi sottobanco che minano la fiducia nelle istituzioni e nel progetto europeo.

Un’alleanza della società civile per il rinnovamento della democrazia europea

La coalizione Europe+, formata da oltre 40 organizzazioni della società civile, è stata creata con l’obiettivo di richiedere e appoggiare un processo di rinnovamento democratico all’interno dell’Unione Europea. Riteniamo che una maggiore democrazia in Europa necessiti di una maggiore integrazione europea e che la promessa di riacquistare la sovranità attraverso soluzioni nazionali sia una chimera. Crediamo che i pro-europei all’interno e al di fuori delle istituzioni debbano lavorare insieme per proporre cambiamenti significativi nel modo di comportarsi, lavorare, comunicare e prendere decisioni, che dimostrino chiaramente come i cittadini e i loro interessi siano al centro del progetto europeo.

Oggi i partiti neonazisti e fascisti stanno mettendo alla prova la fattibilità della democrazia europea all’interno del Parlamento europeo e le forze antidemocratiche stanno prendendo piede a diversi livelli della società europea. Il bisogno di rinnovare la democrazia nell’Unione Europea è urgente. Se i pro-europei falliscono nel stabilire l’agenda del rinnovamento democratico dell’Unione Europea, l’Europa potrebbe perdere il suo ruolo di faro globale del progresso democratico e minacciare il suo futuro pacifico.