Transeuropa 2012, i primi risultati: uno spazio comune per alternative europee

Il Transeuropa Festival, nel suo percorso dal 9 maggio al 3 giugno, ha toccato le questioni più urgenti che l’Europa si trova ad affrontare: la crisi economica e l’austerità, le nuove forme di partecipazione democratica e la mobilità e le migrazioni che attraversano l’Europa. L’edizione del 2012 ha avuto un successo straordinario, con più di 15.000 partecipanti in tutta Europa. Grazie al suo programma ricco, diversificato e innovativo, Transeuropa Festival ha avuto una vasta copertura mediatica, che ha raggiunto persino la Cina! Qui puoi trovare un assaggio della rassegna stampa del Festival.

Il Transeuropa Festival ha trovato la sua forza nei formati e metodi creativi proposti nel corso di eventi che hanno coinvolto e mobilitato i partecipanti nella ricerca ed elaborazione di proposte alternative comuni per l’Europa.

Ecco alcuni dei primi risultati del festival!

Camminate transnazionali per inaugurare uno spazio transnazionale comune

La camminata transnazionale del 9 maggio ha unito tutte le città in uno spazio transnazionale. I partecipanti sono andati alla scoperta di luoghi inaspettati nelle loro città, accompagnati da giochi urbani, installazioni artistiche, performance e racconti di cantastorie e attori.

    

Camminata transnazionale     

    


Libri parlanti attraverso il continente

Tra gli eventi più apprezzati del Festival, si sono svolte biblioteche viventi a Bologna, Barcellona, Parigi, Cluj-Napoca, Varsavia, Cardiff. Le biblioteche contenevano “cataloghi” di libri viventi, persone che hanno raccontato le loro storie, prevalentemente sui temi della migrazione e dell’attivismo civico. Puoi vedere le biblioteche all’opera in questi video da CardiffCluj-Napoca e Parigi.


Arte e immaginazione attivista

Il Festival ha ospitato vari eventi artistici che hanno richiesto l’attiva partecipazione del pubblico. Tania Bruguera a Parigi ha letto il Migrants Manifesto di fronte alla chiesa Saint Bernard, un luogo simbolico della violenza contro i migranti; un gruppo di artisti cinesi, in viaggio tra Roma e Bologna, è stato coinvolto in un dibattito con curatori locali e ha organizzato una performance nello spazio pubblico (leggi un articolo); Hiwa K a Berlino ha invitato il pubblico all’evento “Cooking with Mama”, durante il quale l’artista e i partecipanti hanno cucinato seguendo le istruzioni via skype della madre dell’artista che si trova in Iraq; Dan Perjovschi ha selezionato e realizzato specificamente per Transeuropa una serie di disegni che sono stati usati per illustrare il Transeuropa Journal e che l’artista ha commentato durante l’Agorà Transeuropa a Roma.

Dan Perjovschi all’Agorà Transeuropa

Il programma di brevi film sperimentali Histoire(s), curato dalla Cinémathèque de Tanger, è stato proiettato in molte città del Festival, accompagnato da dibattiti che hanno spaziato dalla sperimentazione artistica in Nord Africa a discussioni sulla democrazia in Europa, in Nord Africa e in Medio Oriente. Per saperne di più, guarda i video dei dibattiti a Bratislava (in slovacco) e Parigi (in francese).

Il Festival ha anche ospitato concerti e performance teatrali e musicali, che hanno dato l’opportunità di sperimentare nuovi modi di stare assieme.

Performance a Varsavia


Uno spazio di dibattito aperto a nuove idee

Il Festival ha dato la possibilità di scambiare idee, prospettive e proposte con riconosciuti pensatori e filosofi, attraverso conferenze e interviste, come quelle di Franco BIFO Berardi sulla riattivazione culturale del corpo sociale (a Sofia e a Roma), Guy Standing sulla precarietà a Londra e a Roma (leggi l’intervista), e Niko Paech a Berlino sulle alternative alla crescita.

Ma oltre alle conferenze, al cuore di Transeuropa 2012 ci sono stati seminari e assemblee che hanno riunito attivisti, pensatori e artisti da tutta Europa, inclusi Serbia e Montenegro, per progettare azioni comuni.


Proposte per il cambiamento: i beni comuni

Il concetto dei beni comuni si è rivelato cruciale per creare sinergie tra vari movimenti, come l’attivismo contro l’estrazione di gas naturale, il movimento dell’acqua, le lotte ambientaliste o la battaglia per il riconoscimento della cultura come bene comune, come quella portata avanti dal Teatro Valle di Roma. Un caravan dei beni comuni ha portato artisti del Teatro Valle Occupato in molte città del Festival: Sofia, Belgrado, Cluj-Napoca, Rosia Montana e Berlino. Leggi il taccuino di viaggio.


Crisi economica e democratica: alla ricerca di alternative

In tutte le città del Festival sono state discusse possibili alternative alle misure di austerità: dalla messa in atto di tasse sulle transazioni finanziarie e controlli cittadini sul debito pubblico, alla ricerca di altre possibili forme di scambio, come la banca del tempo o le monete alternative.

A Londra queste discussioni si sono svolte nel corso di un forum sull’economia europea, che ha sottolineato il legame tra deficit economico e democratico e ha allargato i temi di dibattito, con un focus sui Balcani (leggi un articolo di Giandomenico Majone); a Praga e Bratislava dibattiti sul bilancio partecipato hanno proposto nuovi modi di gestire il bilancio municipale.


Superare la detenzione per migranti

A Bologna, Parigi, Sofia e Amsterdam sono stati organizzati eventi – nell’ambito della campagna Open Access Now – per denunciare la detenzione dei migranti in Europa. A Bologna un forum nazionale ha riunito attivisti e organizzazioni per discutere possibili metodi alternativi per la gestione dei flussi migratori che non implichino la criminalizzazione dei migranti – con l’impegno a continuare a ricercarli e promuoverli, al tempo stesso richiedendo l’accesso ai centri detenzione per società civile e giornalisti (come obiettivo a medio termine) e la chiusura dei centri detenzione (come obiettivo a lungo termine).


Aprire uno spazio transnazionale, oltre i confini europei

Lo scambio tra le città è stato un elemento fondamentale del Festival, e si è concretizzato attraverso eventi comuni come la camminata e il programma di proiezioni, che hanno dato un’unità altamente simbolica a un territorio altrimenti disperso; attraverso la circolazione di relatori, attivisti e artisti tra le diverse città del Festival; grazie agli scambi di idee attraverso Skype, Twitter, email e Facebook. L’edizione 2012 del Transeuropa Festival si è chiusa il 2 e il 3 giugno a Roma presso il Teatro Valle, con l’Agorà Transeuropa che ha visto la partecipazione di persone coinvolte in tutte le città e attività del Festival.

  

Agorà Transeuropa a Roma


Il fulcro dello scambio transnazionale del Festival è rappresentato dal Transeuropa Network e dai gruppi locali di European Alternatives, che si sono mobilitati dialogando nel corso dell’anno, prendendo parte all’ideazione, organizzazione e realizzazione di un programma realmente transnazionale, che ha reso Transeuropa una piattaforma di discussione, sperimentazione e proposta, per andare oltre le consuete percezioni dell’Europa.

Nelle prossime settimane saranno pubblicati nuovi articoli sui risultati del Festival – tieni d’occhio il sito di European Alternatives! 

Per percorrere il Festival in immagini, guarda la galleria di foto. Per leggere il programma, interviste e articoli di approfondimento, scarica il Transeuropa Journal.